RADICI E ALI

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ASPETTA LA TUA ANIMA

Michael Ende, il famoso autore de "La storia infinita", così racconta:

Anni fa lessi la relazione di un gruppo di ricerca che aveva intrapreso una spedizione nell'interno dell'America centrale per effettuarvi scavi.
La spedizione aveva ingaggiato un gruppo di indios per il trasporto del materiale. Era stato stabilito un programma di marcia preciso, e durante i primi quattro giorni andò secondo le aspettative, in quanto i portatori erano robusti e volonterosi, e si contava quindi di rispettare i tempi.
Ma al quinto giorno gli indios si rifiutarono di proseguire: se ne stavano seduti in silenzio, in cerchio, accoccolati sul terreno, e non c'era verso di stimolarli a riprendere i carichi. Gli scienziati offrirono più denaro e, quando la proposta venne rifiutata, li insultarono, li minacciarono persino con le armi. Gli indios rimanevano muti, seduti in circolo. I ricercatori non sapevano più cosa fare, ed erano rassegnati. Il programma era ormai in crisi, ma improvvisamente, due giorni dopo, i portatori si alzarono tutti insieme, si caricarono dei bagagli e si rimisero in cammino, senza aver accettato un aumento di paga e senza che gli fosse stato in alcun modo ordinato.
Gli scienziati non sapevano spiegarsi questo straordinario comportamento, i portatori tacevano e non sembravano disposti a fornire chiarimenti. Solo molto più tardi, quando si fu stabilito un rapporto di fiducia reciproco, uno di loro diede questa spiegazione:
"CORREVAMO TROPPO", disse, "E QUINDI ABBIAMO DOVUTO ASPETTARE CHE LE NOSTRE ANIME CI RAGGIUNGESSERO".

Abbiamo molto da imparare da questi indios...
Tutti corriamo sempre troppo in fretta, a volte senza sapere bene dove, senza sapere bene perché, forse per raggiungere più cose, più successo, più potere, ma senza mai trovare ciò che cerchiamo: la felicità.

Non correte troppo in fretta:
non puoi sentire il profumo dei fiori

...non puoi sentire ciò che sei veramente, non puoi pensare, non puoi ascoltare il tuo cuore, non puoi scorgere il disegno di Dio su di te, non puoi cogliere l'invito del Vangelo, non puoi cogliere il volto dell'altro, il mistero del volto e del cuore dell'altro, i suoi appelli lanciati ad alta o a bassa voce, non sai rispondere al desiderio di amore e di tenerezza che ti sta intorno ...
Questo è allora il mio augurio per il nuovo anno:
ripartiamo da Dio - come ci ha detto il nostro Cardinale Carlo Maria Martini nella sua ultima lettera pastorale - fermiamoci spesso, perché le nostre anime ci raggiungano, riscopriamo il tempo e la cura dell'anima, della nostra interiorità, della nostra libertà.
Un augurio che già Paolo faceva agli abitanti di Efeso:

Dio Padre vi conceda di essere potentemente rafforzati dal suo Spirito nell'uomo interiore. (3,16)

E' in questo fermarsi, è in questo "uomo interiore" che possiamo ritrovare le nostre radici e alimentarle ... e crescere come uomini e come cristiani.
Sembra un paradosso, ma solo chi ha forti e sane radici è capace di volare: chi ha grandi radici, ha grandi ali e può volare alto, nel cielo della libertà, della gratuità, della tenerezza, del futuro ...

1996: UN ANNO PARTICOLARE

Il 1996 sarà speciale: ricorderemo il centenario della nostra bellissima chiesa: a ottobre sarà tra noi il Cardinale, inaugureremo il nuovo portale in bronzo, la nuova sagrestia ... ricorderemo le nostre radici, faremo memoria per ringraziare perché dove non c'è gratitudine il dono è perduto e progetteremo insieme ...
Così ha detto il nostro Cardinale, festeggiando i 100 anni dell'Abbazia di S. Benedetto in Seregno:

C'è un antico stupore da parte dell'uomo verso il tempio. Il tempio è qualcosa che parte dall'uomo, che le mani dell'uomo hanno costruito, eppure Dio in qualche modo dimora in questa casa fatta dall'uomo. Dio è grande e nulla lo può contenere. Dio è più grande del tempio, eppure Dio lo abita... Il tempio è un luogo nel quale noi possiamo sentire la presenza di un Dio troppo grande, infinito, eterno, invincibile, che si fa vicino. Ma non basta il tempio fatto di pietre, di mattoni, di travi. C'è un tempio più importante, il primo tempio di vita, il tempio che sono i fedeli. Il vero tempio, dunque, è il cuore dei fedeli. Siete voi.

Con questo stupore antico e sempre nuovo cercheremo di costruire una parrocchia sempre più evangelica, sempre più conciliare, più accogliente e missionaria. L'importante è che ciascuno di noi ne sia pietra viva.

AUGURI DAL CUORE

"Che cosa mi porta l'anno nuovo? Gesù Cristo crocefisso e risorto, il mistero della sua morte e della sua vita nella mia vita e nella mia morte, la sua luce sfolgorante nel tormento della mia fede, la sua promessa nella fatica della mia speranza, il suo amore per me nel tentativo sempre rinnovato di trovarlo amando "

(Karl Rabner)


Auguri, quindi a tutti voi! Trovate nel Risorto luce e speranza! Sappiate mettere l'incanto della fede nel disincanto del quotidiano, tenete i piedi saldamente legati alla terra e lo sguardo rivolto al cielo ... radici e ali ...

dall'Informatore Parrocchiale - gennaio 1996
 

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