Vengo a parlarvi di un Altro

Benedizione natalizia delle famiglie


SENZA BUSSARE

Tempi duri per la fiducia reciproca ... Eppure ogni anno ho il privilegio di un atto squisito di fiducia: mi permettete di entrare nella vostra casa, nella vostra famiglia per la benedizione natalizia.
Non si permette a chiunque di varcare la soglia della propria casa ... Eppure in tantissime occasioni non devo neppure bussare: la porta è già aperta, in segno di attesa, di amicizia.
La casa: una realtà che si spalanca a tanti significati, anche a quello spirituale.
Basta leggere i Vangeli per trovare come Gesù spesso entri nella casa di qualcuno e come vi mandi i suoi discepoli.
La casa, segno del quotidiano, è luogo dove anche la fede può crescere, affermarsi, perdersi...
Così, anche quest'anno, verrò nelle vostre case per Natale. Per il Natale, la nascita di Gesù, Dio e uomo, fratello sulle strade della vita, della gioia, della speranza, del dolore, della morte.
 

CON DOLCEZZA E RISPETTO

Verrò e "Sulla sua Parola getterò le reti".
E, come dice il nostro Cardinale Carlo Maria Martini nella sua ultima lettera "Sulla tua parola",
Le getterò nei mari calmi della fede accogliente, come in quelli tempestosi del dubbio e della tentazione di non credere. Le getterò a tempo e fuori tempo, perché sempre e solo dalla tua Parola nasca ogni mia parola ...Anche in rapporto a chi non ti conosce o non crede in te getteremo le reti sulla tua parola: liberi dallo sgomento e dalla paura che potrebbero assalirci, adoreremo te, Signore Gesù Cristo, nei nostri cuori e tu ci renderai pronti a rispondere a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi, con dolcezza e rispetto (cfr. 1Pt3,15).
Con dolcezza e rispetto ... perché Gesù ci ha invitato a essere pescatori, non cacciatori, non inseguitori, non catturatori di uomini.
E il pescatore sa attendere, si ciba di fiducia, di pazienza e di speranza. E' aperto alle sorprese, disponibile al rischio, alla novità, persino all'avventura. Getta la rete nell'infinito del mare, la immerge insieme ai suoi sogni e ai suoi desideri e attende. Non con inerzia e passività, ma con mille attenzioni al vento, alle correnti, alle nuvole. In silenzio. Come chi vuole sentire i passi dell'amico atteso che si avvicina.
Tirare su la rete è come spalancare una porta e dare il benvenuto a tutti.
E se la rete appare troppo leggera, il pescatore non si arrende. Riempie la rete di ulteriore speranza. La getterà di nuovo, più in profondità. Attenderà più a lungo.
 

PASSI - PAROLE - ABBRACCI

Quando incontri un uomo, fermati,
guardalo negli occhi
e regola il tuo passo sul suo passo.
(proverbio Tuareg)

Vorrei proprio essere così, parroco così per ciascuno di voi. Un compagno e un fratello, capace di ascolto e di dialogo, capace di portare un po' di luce e di speranza, una ventata di gioia, il senso delle proporzioni, un pizzico di sana inquietudine evangelica.
Nel mio cammino fra voi sperimento sempre la potenza e la fragilità della parola, delle povere parole umane. Soprattutto quando le parole non bastano, quando non sono sufficienti, quando il dolore ti obbliga al silenzio e ti permette solo una forte stretta di mano o lo spalancarsi di un abbraccio. E ricevo tanto, tantissimo: è una benedizione che sento tornare su di me.
 

IL CUORE DEL MIO VENIRE

Se questo è lo stile, il "cuore" del mio venire è che vengo a parlarvi di un Altro, di uno che da sempre cammina con noi: Gesù di Nazareth, il Dio dei cristiani.
Di uno su cui gettare i propri affanni perché Lui sarà sostegno.
Vi voglio raccontare della speranza di una vita non meno che eterna che ci regala, del suo modo splendido e difficile di vivere la libertà, l'amore, della sua incrollabile fiducia in Dio Padre.
Vi dirò Buon Natale con le parole di un vescovo amato, mons. Tonino Bello:

Buon Natale, gente! Il Signore è sceso in questo mondo disperato. E all'anagrafe umana si è fatto dichiarare con un nome incredibile: Emmanuele! Che vuol dire: Dio-con-noi. Coraggio! Ai tempi di Adamo, "egli scendeva ogni meriggio nel giardino a passeggiare con lui" (Gn3,8). Ma ora ha deciso di starsene per sempre quaggiù, perché non si è ancora stancato di nessuno e continua a scommettere su di noi.
 

BUSSOLA E SGUARDO

Sta per uscire il libro con le lezioni tenute al nostro quaresimale dal titolo "Se non diventerete come gufi". I gufi hanno occhi immensi, smisurati, che vedono nella notte, che la bucano. Occhi di speranza. Come gli occhi di Dio. Mi sono così tornate alla mente le parole finali di un famoso film "La mia Africa". Le parole della protagonista che ricorda la persona amata:

Iniziò la nostra amicizia con un dono: una bussola. E in seguito me ne diede un altro, un dono incredibile: uno sguardo sul mondo attraverso l'occhio di Dio. E pensai: sì, vedo. Con questa intenzione mi era stato dato.

Spero di possedere anch'io questi due meravigliosi doni. Spero di saperli comunicare.
Una bussola per orientarmi nelle strade della mia e della vostra vita: la bussola che è il Vangelo.
E uno sguardo sul mondo attraverso l'occhio innamorato e amorevole di Dio su ciascuno di voi. Uno sguardo di amore e di speranza: una benedizione.


  da l'informatore parrocchiale di novembre 2001


top