SETTEMBRE PRIMAVERILE
settembre 2008
Sarà
un settembre ecclesiale primaverile, fatto di vento e germogli. Vento
del cambiamento, germogli del nuovo, su solchi antichi, su radici
sicure.
Don
Alberto Lesmo è stato nominato Parroco della parrocchia S.
Marcellina in Milano e don Alberto Rocca è stato nominato
Dottore incaricato della Veneranda Biblioteca Ambrosiana.
Don
Paolo Galli, già vicario parrocchiale nella parrocchia S.
Alessandro M. in Mozzate e S. Maria Solaro in S. Martino di Mozzate,
e don Stefano Bersani, già vicario parrocchiale nella
parrocchia Gesù Buon Pastore e S. Matteo in Milano, sono
stati nominati vicari parrocchiali qui al Suffragio.
I
ringraziamenti e i benvenuti non sono mai cosa facile perché
vengono dal cuore e vanno dritti ad altri cuori, perché un
percorso compiuto o un percorso da iniziare non riescono mai a dire
del tutto il mistero di una persona, con tutto il suo carico di
gioia, vittorie, sconfitte, paure, fragilità, speranze, sogni,
desideri …
Perché
se è vero che l’avventura cristiana per un prete è
un’ avventura di continue partenze, di viaggio, di “nomadismo”,
è pur vero che i distacchi per chi va, per chi viene, sono
sempre esperienze che attraversano il cuore, il cuore di ogni prete e
di ogni comunità. Sono sempre “ferite” ma, si sa,
non c’è amore senza ferite …
Ci
provo dunque. Provo a dire l’indicibile, dentro un affetto che
supera e sublima le parole.
GRAZIE
A DON ALBERTO LESMO
Grazie
per i tuoi dieci anni nel cortile dei sogni e degli incontri! Hai
donato le ali della mondialità a molti dei ragazzi incontrati,
hai dato loro radici nel Vangelo di Gesù, nella Chiesa.
Grazie
per i tuoi dieci anni di “Bibbia e giornale”, cioè
del tuo stile di essere prete nell’oggi, attento al sociale, al
politico, al tuo saper “prendere parte” per la giustizia,
la legalità, l’accoglienza, la laicità…
Grazie
della tua amorevolezza verso i bambini, grazie per aver dato vita ad
esperienze significative con e per i giovani, da Taizé
all’Albania, al Sermig di Torino, agli indimenticabili presepi
viventi della notte di Notale.
Grazie
per essere stato il “re” di computer e cellulari …
grazie per le tue battute sempre pronte e sagaci, per il tuo sorriso
che non è mai mancato (a parte gli anni bui della Juve…).
Grazie
soprattutto perché ci siamo veramente voluti bene dal profondo
…
Ora
posso augurarti, da parroco a parroco, di saper comunicare sempre la
gioia dell’essere cristiani, la gioia della fede, una fede che
si ciba della Pasqua di Gesù, che si ciba di Vangelo, di
libertà, che non teme il dubbio, che si ciba di “relazioni”.
E
se è vero che sono tante le strade che portano a Dio, tante
quante sono gli uomini, sappi che molti arrivano al Vangelo, molti
riprendono una buona relazione con Dio e la sua Chiesa, attraverso il
cuore del parroco, un cuore misericordioso, che non giudica, che
aiuta a guarire, a ricominciare. Per questo ti auguro di essere
“l’angelo dei ponti”… certo che lo saprai
essere
Quando
Dio creò il mondo, tutto era perfetto, la sfera terrestre era
liscia e tutti vivevano insieme pacificamente. Tuttavia un giorno un
diavolo invidioso graffiò profondamente la terra, facendo
apparire burroni e fiumi. La gente si ritrovò divisa e prese a
chiamarsi dalle diverse sponde. Vedendo come le persone si cercavano
e piangevano, Dio dette loro il ponte affinché essi potessero
ricostruire le relazioni interrotte e a ogni ponte affidò un
angelo, perché lo sorvegliasse.
GRAZIE
A DON ALBERTO ROCCA
Non
posso dimenticare una celebrazione in particolare, quella che
ricordava il tuo quindicesimo di Ordinazione sacerdotale e la tua
commozione alla Consacrazione di fronte all’Eucarestia nelle
tue mani… l’hai sempre detto anche tu: è la tua
“cifra sintetica”.
Ti
auguro di guardare sempre a chi ti incontra con lo stesso sguardo
luminoso e la stessa dolcezza, con lo stesso stupore e tremore con
cui guardi quel pezzo di Pane quando lo tieni fra le mani e quando lo
innalzi, e allora chi ti incontra si trasformerà come quel
pezzo di pane.
Ma
non posso dimenticare anche gli incontri mattutini delle 8.15 a
colazione: davvero fiammeggianti, ricchi delle tue diverse competenze
e della tua sottile ironia!
Grazie
perché oltre la “cor-teccia” nascondi una squisita
capacità di amicizia – in tanti incontri mi hai “aperto”
il tuo cuore – e uno sfavillante gusto per la vita, per i cibi
e i vini migliori che ti auguro di non perdere mai, perché il
nostro Dio ama chi dona con gioia, perché il nostro Dio ci
vuole felici quaggiù, come ci racconta questa antica storia:
Erano
partiti nell'inverno i veri credenti, in lunga carovana, per cercare
le porte del cielo, perché era giunta la lieta notizia che il
Messia era arrivato e aveva costruito la nuova Gerusalemme. Una lunga
carovana nera nella neve. E quando dopo giorni e giorni arrivarono
alle porte della nuova Sion, uomini pii e donne miti, rabbini dai
volti dolci e severi, Dio vide che tutti avevano una strana cosa
appesa alla cintura. E chiese ai suoi angeli: «Cosa portano
alla cintura tutti questi camminatori?». Gli angeli andarono,
videro e riferirono: «Signore, quelle cose alla cintura sono
piccole fiasche di acquavite, perchè ha fatto troppo freddo
quest'inverno». E il Signore, all’udire questo, sorrise e
disse: «Fateli entrare e non togliete loro le fiasche di
acquavite! ».
BENVENUTO
A DON PAOLO GALLI E A DON STEFANO BERSANI
Ci
sono persone e luoghi mirabilmente capaci di accoglienza: la comunità
del Suffragio ha questo meraviglioso dono, per cui sentitevi accolti
con gioia! Impareremo molto presto a volervi bene, a saper cogliere
le vostre sensibilità e i vostri carismi!
A
don Paolo affideremo con tante attese il nostro oratorio, i nostri
giovani, dentro un’esperienza che ci chiamerà sempre più
ad aprirci al Decanato Romana Vittoria per una pastorale d’insieme
geniale e incisiva. A don Stefano affideremo - per rendere ancora più
forte il filo rosso che unisce l’altare e la piazza, la chiesa
e la strada, l’ Eucarestia e la vita, Dio e l’uomo - la
liturgia, la Caritas, il centro culturale.
E’
un affidare in mani certe!
A
loro auguro ciò che ha scritto il nostro Cardinale ai giovani
preti: “Non abbiate paura di osare”:
Vorrei
chiedere di non stancarvi mai: non perdetevi di coraggio e continuate
a rimanere in mezzo alla nostra gente. Proprio questo popolo di Dio
sarà il vostro tormento e la vostra gioia, la vostra fatica e
la vostra consolazione.
Andate
avanti, dunque, a diffondere senza sosta il Vangelo del Signore,
l’unico messaggio che rende la vita piena e gioiosa, e che fa
crescere le generazioni nella vera libertà. Non abbiate paura
di osare, di andare al fondo delle cose, di indicare ideali esaltanti
e di proporre iniziative di alto livello ai vostri ragazzi. Non
lasciate che la logica del mondo appiattisca la vostra creatività
d’amore e vi accomodi sulla via del compromesso. Voi siete
posti come giovani sentinelle ad un confine irrinunciabile della
Chiesa. … questo mondo ha bisogno della vostra gratuità
come segno tangibile della gratuità stessa di Dio.
La
vostra vita di uomini e preti sia sempre un “inno allo spreco”…
lo spreco di generosità, di gratuità, di speranza, di
audacia … a questo ci chiama la Pasqua di Gesù!
IL
GOMITOLO DELL’ALLELUIA
Il
giornalista Paolo Giuntella - il quirinalista della Rai, che è
stato uno degli apprezzati relatori del nostro Quaresimale sul
Concilio – amava dire che il trasmettere la fede assomiglia a
un grosso gomitolo da dipanare e che lui chiamava “il gomitolo
dell’alleluia”.
Don
Alberto, don Alberto, don Paolo, don Stefano siate maestri in questo
dipanare, comunicando a tutti il cristianesimo come vangelo –
buona notizia per uomini e donne d’oggi – come
incredibile speranza, come responsabilità nel dar vita a un
mondo più giusto e più felice per tutti.
E
se questo settembre, per via del vento del cambiamento e dei
germogli, assomiglia a un mese primaverile, sappiate che a “soffiare”
è il vento dello Spirito, un “vento” che ha sempre
fatto meraviglie, e sappiate che “E’
l’amore di Cristo che ci spinge”
(2 Cor 5,14).
|