BUONE VACANZE 1998:
LA FRETTA E LA FONTANA

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Così ha scritto un giornalista dopo il disastro del treno ad alta velocità in Germania:
 
La società della fretta: così forse il ventunesimo secolo archivierà il ventesimo; così forse i nostri figli ricorderanno come abbiamo vissuto, senza invidiarci. Sì, abbiano fretta, sempre, ovunque. ...
E così abbiamo dimenticato i tempi e le cadenze dei giorni, delle stagioni, della natura. Della vita. Ma dove vogliamo andare? Forse non lo sappiamo neppure: basta andare e di corsa. ...
Sull’altare della fretta stiamo sacrificando molto della nostra umanità: capacità di riflettere, gioia di assaporare le nostre conquiste e di gustare il viaggio per raggiungerle. E tutto ciò mentre parte del mondo sta rallentando, cercando di riscoprire, con la giusta fatica, capacità antiche: guardare, ascoltare, meditare. E anche sognare. Mentre l’altra parte continua la sua corsa forsennata che, sempre più spesso, si ferma bruscamente.
 
Guardare, ascoltare, meditare ... è quello che auguro per questi mesi estivi, a chi va, a chi resta.
Vi auguro di riuscire, almeno un po’, a riappropriarvi del tempo, quel tempo che sembra sempre fuggire e che non sembra mai bastare.
Per gustare tutto meglio. Come ci racconta questo piccolo brano di Antoine de Saint-Exupéry:
 
«Buon giorno», disse il piccolo principe.
«Buon giorno», disse il mercante.
Era un mercante di pillole perfezionate che calmavano la sete. Se ne inghiottiva una alla settimana e non si sentiva più il bisogno di bere.
«Perché vendi questa roba?» disse il piccolo principe.
«E’ una grossa economia di tempo», disse il mercante. «Gli esperti hanno fatto dei calcoli. Si risparmiano cinquantatré minuti alla settimana».
«E che cosa se ne fa di questi cinquantatré minuti?»
«Se ne fa quel che si vuole...»
«Io», disse il piccolo principe, «se avessi cinquantatré minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana...».
 

dall'Informatore Parrocchiale - luglio 1998
 

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