APRIRE UNA PORTA VARCARE UNA SOGLIA
(BENEDIZIONI NATALIZIE 1994)
Forse è un segno dello Spirito che il mio primo gesto tra
voi come parroco sia quello di andare casa per casa per la rituale Benedizione
delle Famiglie.
Nella mia esperienza di sacerdote è sempre stato un momento
carico di significati, carico di ascolto, di gioia, di simpatia, di
partecipazione. Ed è un gesto che ogni anno faccio volentieri anche perché da
diversi anni mi perseguita una frase di un mio alunno di 5^ liceo: "Non
mi piacciono i preti perché parlano a tutti, ma non parlano a ciascuno"...
Poi c'è un aneddoto, simpatico e incisivo, che mi
accompagna:
Un giorno abbà Presunzio ebbe una lezione. Stava pregando
nella sua cella quando un passante bussò alla sua porta e gli disse:
- Perdonami, abbà, sai indicarmi la strada per Aleppo?
- No, però conosco quella del Paradiso!
Allora il viandante gli disse:
- Come posso fidarmi di chi conosce una via che conduce
lontano ma ignora quella che conduce vicino?
Cercherò di imparare, a poco a poco, le strade della nostra
parrocchia ma soprattutto la strada che mi conduce da voi, i vostri volti. Un
proverbio dei Tuareg, i nomadi del Sahara, dice così:
Quando incontri un uomo,
fermati, guardalo negli occhi
e regola il tuo passo sul suo passo
è proprio questo che vorrei essere per ciascuno di voi, un
compagno e fratello sulla strada della vita, un parroco capace di ascolto, di
dialogo, capace di ridare fiducia e speranza, capace di dirvi la gioia del
Vangelo, questa buona, lieta, stupenda notizia per ciascuno di noi.
Verrò a parlarvi di un Altro, di Uno che da sempre cammina
con noi, nella gioia e nel dolore, nell'amore e nella speranza, nel vivere e nel
morire: Gesù di Nazareth, il Dio dei cristiani.
Vi voglio raccontare della sua tenerezza, del suo chiamarci
per nome e del suo volerci bene così come siamo, della sua tenacia e
ostinatezza nell'attenderci e nel perdonarci, del suo volerci uomini dal cuore
di carne.
Spero che anche chi non crede in questo Dio, o non
"sopporta" molto i preti non resti indifferente al mio bussare perché
desidero incontrare tutti, scambiare "due chiacchere" con tutti. Come
dice padre David Maria Turoldo, poeta-sacerdote del nostro tempo:
Anima mia, canta e cammina.
E anche tu, o fedele di chissà quale fede;
oppure tu, uomo di nessuna fede:
camminiamo insieme!
E l'arida valle si metterà a fiorire.
Qualcuno
- Colui che tutti cerchiamo -
ci camminerà accanto.
So che aprire una porta è un gesto di fiducia e varcare una
soglia è un gesto impegnativo ... ma è di questi gesti che tutti noi abbiamo
bisogno perché basta il calore di un gesto per cambiare il colore di un giorno
...
dall'Informatore Parrocchiale - novembre 1994
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