CENTOMILA MELODIE
(MATRIMONIO DI DUE STAR)
In tanti mi hanno chiesto l’omelia che ho pronunciato per
Eros Ramazzotti e Michelle Hunziker il 24.4.98 a Bracciano. Eccola:
IL SONNO DI ADAMO:
IL MISTERO
DELL’UOMO E DELLA DONNA
Con questa riflessione voglio camminare con ciascuno di voi e
in particolare con Eros e Michelle dentro il miracolo dell’amore, cioè dentro
il miracolo del fidarsi – affidarsi – donarsi di un uomo e di una donna,
partendo dalla splendida 1^ lettura tratta dal 2° capitolo del libro della
Genesi.
Vorrei che si stampasse nel cuore di ciascuno di voi questa
icona del sonno di Adamo: «Allora il Signore Dio fece scendere un torpore
sull’uomo, che si addormentò».
Dio fa scendere un torpore su Adamo e Adamo dorme. Solo in
questo momento nasce Eva.
Questo sonno–sogno di Adamo va letto come un potente
richiamo al mistero che è ogni uomo, che è ogni donna che abita questa terra.
Ogni uomo, ogni donna è un mistero che va accostato in punta
di piedi, con stupore, timore e tremore perché l’altro è sempre al di là,
è sempre di più di ciò che noi conosciamo.
Anne Philipe ha espresso in modo splendido il fatto che il
cammino verso l’altro non finisce mai. Scrive infatti:
Al risveglio tu mi dici: «Buon giorno» e io so quali sono
stati i tuoi sogni, i tuoi primi pensieri ... Eppure tu sei mistero.
Noi parliamo: la tua voce, il tuo pensiero, le tue parole mi
sono i più familiari del mondo.
Ognuno di noi può terminare la frase cominciata dall’altro.
Eppure tu sei, noi siamo mistero.
Tutti lo sappiamo: è abbastanza facile unire i corpi, ma è
sempre difficile – anzi difficilissimo – unire le anime, la libertà, i
desideri, i sogni l’uno dell’altra.
SPOSARSI IN CHIESA
Per questo sposarsi in Chiesa è un grande dono perché
sposarsi in Chiesa
è proclamare e sapere che siamo alunni dell’amore, che l’amore è
più grande di noi, che l’amore è il nome e la vita di Dio
è prendere coscienza della fragilità del nostro amore, di ogni amore, di
ogni amicizia
è pregare Dio - fonte dell’amore - perché, col dono del suo amore
eterno, forte, tenace, tenero, ricco di perdono, renda eterno, felice,
forte, tenace, tenero, ricco di perdono l’amore di Eros e di Michelle
Dobbiamo in particolare superare l’idea di un Dio lontano,
inutile, concorrente, avversario dell’uomo e della sua felicità - come ha
scritto in maniera gelida Simone de Beauvoir, la compagna di Sartre: «Ho
lasciato Dio perché mi rubava la terra», o come «supplicava» il poeta
francese Jacques Prevert: «Padre nostro che sei nei cieli, restaci» - e
riappropriarci dell’idea biblica di Dio, cioè di un Dio con noi e per noi.
Il Dio dei cristiani - Gesù Cristo - viene solo per dare,
per donare, non per togliere: chi ha paura di un bambino (Natale), di un
crocefisso (Pasqua), di un pezzo di pane (l’Eucarestia che siamo celebrando)?
Ma questo appunto è il nostro Dio.
Un Dio così è da pregare ogni giorno, è da amare. Di più:
da un Dio così occorre lasciarsi amare, illuminare, rinnovare, fortificare,
trasformare.
Questo è il Sacramento del Matrimonio: lasciare entrare in
noi l’amore, la forza, la tenacia, la tenerezza, la gratuità, la fedeltà, la
vita di Gesù di Nazareth.
TRE NOTE
Tre note non possono mancare al vostro amore: la tenerezza,
la gratuità-generosità, la fedeltà.
1) Tenerezza.
Che esprimo con due frasi, a mio avviso formidabili e illuminanti:
«Diventate marito e moglie ma restate fidanzati». Cioè ditevi
spesso con parole e gesti che vi amate: non abituatevi al vostro corpo, alla
vostra anima. Il corpo non sia mai per voi una cosa, un oggetto ma sia sempre
un alfabeto per dirvi ogni giorno in maniera nuova e creativa il vostro amore.
«Non tramonti mai il sole sulla vostra ira» (Ef 4,26). O la stessa
cosa detta con le parole di Eros: «Ti sposerò perché io so già che se
litighiamo io e te non stiamo mai più di un minuto col cuore arrabbiato».
2) Gratuità - generosità
Nella prima pagina del testo di questa liturgia ho voluto che
fosse scritto così:
Se nel matrimonio ciascuno aspetta
Sperando che l’altro lo renda felice,
succederà che entrambi
continueranno ad aspettare soli e infelici
Eros e Michelle, donatevi e donate il vostro amore a piene
mani. Non fermatevi e non stancatevi mai nell’amare, come ha fatto il nostro
Maestro e Signore Gesù di Nazareth.
L’amore è l’unico tesoro che si moltiplica per
divisione, è l’unico dono che aumenta quanto più ne sottrai; è l’unica
impresa nella quale più si spende, più si guadagna.
L’amore fa miracoli e ciascuno di voi lo sa.
Amare è donare: questo è il segreto della felicità, questa
è la terra promessa, questo sia il vostro cammino.
In questo cammino non manchi un «tocco di classe»
(per me e per te Eros che siamo tifosi vuol dire pensare ai tocchi di classe di
Del Piero, di Ronaldo e di Moriero ... è un bel 2 a 1 per l’Inter...), un
tocco di classe tipicamente biblico: la capacità di dimenticare sempre i torti
ma mai le gentilezze (1Cor 13,5).
Eros e Michelle scrivete i torti ricevuti sull’acqua e
scrivete le gentilezze ricevute sulla roccia: così sarete capaci di rapporti
stupendi tra voi, con i vostri cari e con i vostri amici.
Ultimo, ma non ultimo, date tanto amore – e amore di coppia
unita e felice – alla piccola Aurora. Donatele radici e ali cioè i valori
più belli che conoscete e i sogni più belli che accarezzate.
3) Fedeltà
Sposarsi in Chiesa è scegliere di amarsi per sempre. Come
sta scritto nel Vangelo che abbiamo letto oggi: «L’uomo dunque non separi
ciò che Dio ha congiunto» (Mc 10,9)
La fedeltà nel matrimonio non è la tomba della gioia e dell’amore
ma è l’alveo nel quale scorre e cresce l’amore, è il nome maturo della
libertà e dell’amore. Tu stesso l’hai scritto Eros:
Quello che c’è in fondo al cuore non muore mai
se ci hai creduto davvero come ci ho creduto io.
E allora sarà l’aurora
La fedeltà è un valore fondamentale da ridire al mondo di
oggi e a ciascuno di noi: la fedeltà è un’esigenza del cuore, non il giogo
di una legge perché è la coscienza di essere «occupati» da un altro che ha
messo radici nel nostro cuore, è il non poter essere diversamente perché si
ama e si è amati.
Essere fedeli vuol dire ricordare sempre e dappertutto che tu
Eros e che tu Michelle siete segnati nel vostro cuore e nel vostro corpo l’uno
dall’altra.
Essere fedeli vuol dire ricordare ogni giorno che avete
promesso, giurato, oggi qui davanti a noi e davanti a Dio di non calpestare mai
i sogni l’uno dell’altra.
CONCLUSIONE
Eros e Michelle, so che amate la musica e allora vi dico:
L’amore è come una tastiera
con solo sette note
ma gli artisti ne sanno trarre centomila melodie
Sia così il vostro matrimonio e sia musica ad alta fedeltà.
Auguri!
dall'Informatore Parrocchiale - maggio 1998
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