Un giorno indimenticabile
un amore eterno

(Festa Anniversari di Matrimonio - Maggio 2001)
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Così acutamente ci descrive Beppe Severgnini:

«Ogni decennio porta addosso un marchio. Per gli anni Sessanta fu un fiore, per gli anni Settanta un barile di petrolio, per gli anni Ottanta un dollaro, per gli anni Novanta un telefono cellulare. Per il decennio che comincia un simbolo non c'è ancora. Propongo il cestino dei rifiuti. Avete in mente quello che sta sullo schermo del computer? Ecco: qualcosa del genere.
Siamo diventati, infatti, una società usa-e-getta. Avevamo cominciato con i fazzoletti, i rasoi e le macchine fotografiche; siamo arrivati alla storia, alla politica, ai sentimenti.
"Indimenticabile" è l'aggettivo che meno si confà a questi tempi veloci. Questa è l'epoca della memoria breve e della rottamazione inevitabile».

Tutto è destinato al cestino dei rifiuti del nostro computer?  No.
Oggi in questa chiesa vogliamo che risuoni forte e potente la parola di Gesù:

«Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola. Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non separi».
(Matteo 19,5-6)

Questo è l'ideale evangelico proposto ai cristiani: un amore etemo, un amore per sempre. Come fare?
Vi propongo alcuni sentieri che sempre più sperimento decisivi per rendere eterno l'amore di un uomo e di una donna.

Tenerezza

«Dimmi spesso che mi ami,
con parole, gesti e azioni.
Non credere che lo sappia già.
Forse ti sembrerò imbarazzato
e negherò di averne bisogno,
ma non credermi, fallo lo stesso».
«Prenderemo del tempo per guardarci in faccia
e parlarci come al principio.
Prenderemo del tempo
perché ritorni la tenerezza».
(Charles Singer)

Occorre recuperare una parola da dire spesso: ti voglio bene.

Umiltà

Umiltà che in questo caso tradurrei così: innamorarsi è facile ma amare è difficile. C'è un modo infantile ma efficacissimo di distruggere un matrimonio e una famiglia: pretendere un rapporto di coppia senza imperfezioni, senza incomprensioni, senza amarezze e delusioni.

«Quello di volerli perfetti e pretendere che siano la risposta ad ogni desiderio. Oggi le persone che pensano in questo modo stanno in aumento: non sopportano alcuna delusione e sognano una vita di coppia perfetta, senza ombra ne sbavature. Sono come i bambini che ritengono i genitori onnipotenti e restano delusi quando si accorgono che sono semplicemente esseri umani. Molte persone non crescono mai; si proiettano in un ambiente irreale e vivono di sogni rifiutando la realtà. Immaginano la coppia perfetta, dove tutto è bello e niente viene a turbare questa bellezza».
(Muraro)

Occorre recuperare una parola da dire spesso: scusa, ho sbagliato.

Pazienza e fedeltà

«Una tazza sbrecciata, una tazza resa scura dai molti tè bevuti, è tazza che ha vissuto con noi, un oggetto a cui abbiamo prestato pazienza e attenzione, un oggetto che nel tempo si è caricato dei nostri umori e dei nostri sentimenti e ci ha ricambiati con il suo servizio.
Una lunga amicizia porta gli stessi identici segni di una tazza annerita dal tempo: ci sono incrinature e ombre negli oggetti quotidiani così come ci sono momenti di incrinatura e ombra nelle amicizie. Per non gettare via una tazza, come per un'amicizia, ci vogliono due sentimenti inusuali ma importantissimi come la pazienza e la fedeltà. La pazienza per il suo ruolo somiglia ad una mattone, la fedeltà ad una radice. Con i mattoni si costruisce, grazie alle radici si cresce».
(Susanna Tamaro)

Occorre recuperare una parola da dire spesso: per favore.

L'arte di ricucire i pezzi

«I giovani amanti cercano la perfezione.
I vecchi amanti conoscono l'arte
di ricucire i pezzi
e vedono la bellezza
e l'armonia dei brandelli».

Questi versi sono pronunciati in un film della regista J. Moorhouse, Gli anni dei ricordi, e costituiscono anche il senso dell'intera trama. Alcune donne passano le loro giornate cucendo grandi trapunte con ritagli e avanzi di stoffa colorata.
Intanto esse educano ai sentimenti e all'amore la più giovane tra loro e lo fanno raccontando le vicende della loro esistenza. Esse nella loro vita hanno cercato sempre di cucire insieme pezzi e brandelli a prima vista inutili e quasi da buttare e hanno creato armonie nuove e bellezze inattese, proprio come ora stanno facendo con le loro trapunte di stoffa.
Occorre recuperare una parola da dire spesso: grazie.

La preghiera

Bonhoeffer ha scritto:

«Non è il vostro amore
a sostenere il sacramento
ma è il sacramento che porterà sulle spalle
il vostro amore».

Gesù, il Vangelo, la Messa, la preghiera sono e devono essere la forza e la misura del vostro amore: è incredibile quanto le cose cambiano pregando. Pregate insieme, lentamente, qualche volta guardandovi a lungo non nascondendovi eventuali lacrime... saranno lacrime che uniscono. Le candele piangono mentre illuminano.

«Le lacrime nate dal fuoco,
debordano e scorrono lungo il loro corpo:
piangono perché sanno che per far luce
devono morire».
(Rubem Alves)

Non nascondetevi eventuali lacrime, saranno lacrime che uniscono, che renderanno eterno il vostro amore.
Auguri!
Mi raccomando, le cinque parole da dire spesso:

Ti voglio bene
Scusa
Per favore
Grazie
Preghiamo

e il vostro amore non finirà mai!

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