FESTA ANNIVERSARI DI MATRIMONIO

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L'omelia di don Mirko

DOMENICA 18 MAGGIO 2003


Vorrei parlarvi di 3 cammini che rendono bella ed eterna una storia d’amore.

AMARE E’ BENEDIRE, E’ DIRE BENE,
E’ DIRE "QUALCOSA DI CARINO"

Celebravano i 50 anni di matrimonio. Erano felici circondati da figli e nipoti.
Al marito fu chiesto quale fosse il segreto di un matrimonio così duraturo. Il vecchio signore chiuse un attimo gli occhi e poi, come ripescando nella memoria un ricordo lontano, raccontò.
Il giorno delle nozze, dopo la cerimonia in chiesa, il padre di Lucia, mia moglie, mi prese in disparte e mi diede in mano pacchettino. Disse. –Con questo regalo, non ti servirà altro per un matrimonio felice."
Ero agitato e litigai un po’ con la carta e con il nastro prima di riuscire a scartare il pacchetto.
Nella scatola c’era un grosso orologio d’oro. Lo sollevai con cautela. Mentre lo osservavo da vicino, notai un’incisione sul quadrante: era una esortazione molto saggia e l’avrei vista tutte le volte che avessi controllato l’ora".
L’anziano signore sorrise e mostrò il suo vecchio orologio. C’erano delle parole un po’ svanite, ma ancora leggibili incise sul quadrante. Quelle parole recavano in sé il segreto di un matrimonio felice.
Erano le seguenti:

"Di’ ogni giorno qualcosa di carino a Lucia".


Invito ciascuno di voi ad evitare una lettura banale e melensa di questo racconto.
Questo racconto racchiude un richiamo geniale all’enorme potere della parola. Le parole non sono neutre, sono pietre. Possono demolire o costruire. La parola ha dentro di sé uno spirito buono o uno spirito cattivo: se è buono ti guarisce e ti dà gioia; se è cattivo ti intristisce e ti fa del male. Occorre perciò non dimenticare mai che metà delle gioie dell’amore vengono dalle parole d’amore.
Il matrimonio è davanti, è avvenire - cioè a/venire - è un cammino: occorre che la tenerezza del giorno del matrimonio sia la tenerezza di ogni giorno.
 

AMARE E’ DIVENTARE UNA COSA SOLA

Il matrimonio è diventare una cosa sola. Voi siete una cosa sola. Voi siete "miracolati". Voi vivete l’esperienza formidabile dell’unità, dell’intimità, del dimorare-in: una persona, se ascoltata, accettata, amata, vive in te, dimora in te. Tu resti abitato da lei.
Dicono bene questa esperienza di unità due testi straordinari, molto profondi e attuali:

A te, lontano da lei, manca una donna;
a me, se lei non c’è, manca me stesso.
(Roberto Mussapi)
 
Tu e io non siamo che una cosa sola.
Non posso farti del male senza ferirmi.
(Gandhi)

E quando gli anni sono tanti e i corpi sono segnati dal tempo?

I fiori quando fioriscono sono amati da tutti,
ma quando appassiscono
sono ricordati solo da chi li ha amati veramente.

Mi ha insegnato questo sguardo una splendida azalea che ho sulla mia terrazza. Ai primi giorni di maggio era stupendamente in fiore. L’ho guardata spesso per diversi giorni con stupore e l’ho fatta notare ai miei amici. Adesso che è sfiorita la guardo ancora con tenerezza e gratitudine perché non riesco a dimenticare il sogno di bellezza, di vita che mi ha regalato.
 

AMARE E’ PREGARE

Tutto parte e deve partire da Dio perché Dio è la fonte dell’amore.
L’ha detto in maniera geniale Woody Allen:

Dio è morto, Marx è morto
e anch’io comincio a non sentirmi troppo bene

E il Vangelo di oggi dà ragione a Woody Allen consigliando a voi coppie e a tutti noi: tenetevi ben stretti a Gesù Cristo per sentirvi bene perché Lui è la vite e noi siamo i tralci. Ce lo consiglia attraverso un verbo intrigante: "rimanere in", un verbo che ritorna per ben sei volte nel testo (Gv 15,4-8). "Rimanere in": non vicino, accanto, ma dentro. Dall’ ad-esse all’ in-esse. Il rapporto tra Cristo e il cristiano è un rapporto, un legame radicale, fontale, fondamentale, organico, non episodico, non stagionale, non marginale. Così anche il matrimonio cristiano è "rimanere in", come ha scritto in modo affascinante Christian Bobin (Resuscitare, Gribaudi):

Se Dio non si trova nelle nostre storie d’amore,
allora le nostre storie sbiadiscono,si sgretolano e crollano.
Non è essenziale che Dio venga nominato.
Come non è indispensabile che il suo nome
Sia conosciuto a coloro che si amano:
basta che queste persone si siano incontrate in cielo,su questa terra.
Se non respiriamo più in cielo, soffochiamo nel nulla.

Pregare è respirare il cielo. Pregare è ricevere il cielo, è scoprire l’amore ci è donato. Il cielo, l’amore sono la vita di Dio in noi. Sono il respiro di Dio, il soffio di Dio che viene dall’alto e ci è donato.
La coppia cristiana prega per ringraziare e prega per ricevere.
La coppia cristiana prega e prega insieme, va a Messa insieme …

Conclusione

Nel vero amore si è
Uno perché l’amore unisce;
Due perché l’amore ci rispetta;
Tre perché l’amore ci sorpassa.(M.D.Molinié)

Diventi allora questa Eucaristia per tutte le coppie presenti un ridirsi con gioia e gratitudine le due parole più belle della vita: "Grazie e ti amo".
Sono le parole centrali, che dicono l’essenza del cristianesimo:
Grazie: ci richiama all’ Eucaristia;
Ti amo: ci rimanda al nome e alla vita di Dio: Dio è amore.
 
Amare è portare frutto (Gv 15,8). Certo che ciò che io posso fare è solo una goccia nell’oceano ma è questa goccia che dà senso alla mia vita.
Amare è portare il cielo su questa terra.
L’amore di ciascuno di noi è portare il cielo in terra. Se ami diventi bello e fai bello il mondo.
L’amore di queste coppie sta portando il cielo in terra. Grazie!

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