Benvenuti a questa stupenda e magica notte di
Natale, della quale così ha scritto Giovanni
Guareschi:
E tra mille anni la gente correrà a seimila
km l’ora su macchine a razzo superatomico e per fare
cosa?
Per arrivare in fondo all’anno e rimanere a bocca aperta
davanti allo stesso Bambinello di gesso che in una di queste
sere, il compagno Peppone ha ripitturato col pennellino.
(“Mondo piccolo”)
1. Questa notte auguro a ciascuno di voi
tanto e tanto stupore. Vi auguro
di “rimanere a bocca aperta” davanti a un
“bambinello di gesso”
Vi auguro “occhi di bimbo”, pieni di meraviglia.
Occhi che sanno vedere oltre, che sanno vedere
l’invisibile; che sanno vedere Dio, l’infinito in un
Bambino.
Vi auguro lo stupore che ha provato a diciotto anni, quando era
lontano dalla fede cristiana, Paul Claudel:
Nel 1886, a Parigi, durante i vesperi di Natale,
Claudel entra nella cattedrale di Notre Dame. Che cosa
l’abbia spinto tra le imponenti navate gotiche non si sa,
forse l’irresistibile e delicata attrattiva del natale. Il
rito inizia. Mentre le preghiere si alternano, i colori delle
vetrate vibrano ai riflessi delle luci che le accarezzano. Il
coro intona il canto del Magnificat: “L’anima mia
magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio
salvatore, perché ha guardato l’umiltà della
sua serva”. Claudel si arresta e volge in alto lo sguardo,
conquistato da quelle parole. In quell’istante tutto
diventa chiaro. Claudel rinasce come folgorato da un lampo. La
conversione, improvvisa, si impossessa di lui e prova per la
prima volta l’esperienza di Dio come un
“tu”.
2. Vi auguro poi di
saper “dare del tu a
Dio”.
Mi piace definire così il Natale: Natale è dare
del tu a Dio , è parlare a Dio, con Dio, non solo
parlare di Lui alla terza persona. La terza persona dice
lontananza, separazione, trascina una distanza. La seconda
persona dice abbraccio, incontro, intimità, amicizia.
Don Tonino Bello, vescovo, poeta e profeta, ha ridetto il
“dar del tu a Dio” in maniera altrettanto magistrale
e affascinante, dicendo: Natale è avere Dio come
compagno di volo. Scrive:
Gli uomini sono angeli con un’ala soltanto:
possono volare solo rimanendo abbracciati. A volte oso pensare,
Signore, che anche tu abbia un’ala soltanto. L’altra
la tieni nascosta: forse per farmi capire che anche tu non vuoi
volare senza di me. Per questo mi hai dato la vita: perché
io fossi tuo compagno di volo. Vivere è stendere
l’ala con la fiducia di chi sa di avere nel volo un partner
grande come te.
3. Vi auguro di capire che
Natale non è un punto di arrivo ma di
partenza.
Natale non è un “punto a capo”: Natale
è “due punti” : si apre, si deve aprire
poi tutto un discorso.
Dobbiamo tutti prendere coscienza con lucidità e
determinazione che a Natale non si arriva, dal Natale si parte.
Per troppi cristiani tutto finisce a Natale, mentre tutto
dovrebbe cominciare da lì: conta il giorno dopo Natale.
Gesù è venuto non perché tutto restasse come
prima, ma perché cambiasse la vita di tutti. Natale
è rinascere noi e far nascere un mondo nuovo.
Natale è qualcosa di nuovo che nasce dentro di noi, nel
nostro cuore, nel santuario della nostra libertà. E’
il nostro cuore che fiorisce, che guarisce e che fa di noi le
vere luci di Natale, le vere stelle di Natale.
Mi sto convincendo di anno in anno che il Natale è e deve
essere la festa degli adulti, un’esperienza di adulti. Da
piccolo ho scoperto che i doni di Gesù Bambino li
portavano i genitori. Da adulto sto scoprendo sempre di
più che i doni più importanti li porta Lui,
Gesù Bambino. Auguro anche a ciascuno di voi questa
scoperta.
E a Gesù Bambino chiedo per me e per voi quest’anno
due doni in particolare:
1. la fedeltà;
2. il coraggio della gratuità, della
generosità
Fedeltà
Fedeltà al vangelo, ai valori cristiani, fedeltà ai
valori umani della libertà, della giustizia e della
pace.
Stupenda una testimonianza di una nota leader politica italiana
ed europea, Emma Bonino:
Durante l’oscurantismo talebano molte donne
sono riuscite a non piegarsi, hanno curato malati in ospedali
simili a tuguri e mandato avanti scuole clandestine, convinte che
solo l’istruzione poteva rendere liberi i loro figli e le
loro figlie.
Ne ho conosciute tante, so per certo che nelle loro mani è
riposta la speranza per il futuro. Una volta a Kabul una di loro,
ex medico, mi ha confessato che la sua più grande
umiliazione era vedere crescere sua figlia ignorante. Poi si
è sollevata il velo e ho visto il suo bellissimo viso
truccato. “Ma a che ti serve le ho chiesto se non ti vede
nessuno?”. “Serve a me, vuol dire che sto
resistendo”.
Il coraggio della gratuità, della
generosità
Natale è la festa del dono, dei doni. Natale
è la festa del dono di Dio, del grande dono che ci fa Dio:
Dio ci regala se stesso, in Gesù di Nazareth; ci regala la
sua vita divina, una vita che vincerà la morte.
A quanti però l’hanno accolto,
ha dato il potere di diventare figli di Dio (Gv 1,12)
E il Natale è l’invito a farci dono, a farci
prossimo, a dire meno volte “io”e più volte
“tu”, “noi”. Come ha cantato con
intelligenza Giorgio Gaber:
Sarei certo di cambiare la mia vita se potessi
cominciare a dire “noi”
(La canzone dell’appartenenza)
Natale è sentire, è capire che
l’umanità è una sola, è unica, che
tutti insieme Nord e Sud del mondo ci salveremo o ci
perderemo.
Allora il più grande dono che possiamo farci a Natale
siamo noi. Dobbiamo regalarci l’uno all’altro: questo
è il segreto del Natale.
Dio è felice perché ama. L’uomo, fatto a
immagine di Dio è felice quando ama.
Tra di noi il più felice è colui che ama di
più.
Natale è riscoprire la gioia del donare, è
riscoprirsi fratelli cioè bisognosi l’uno
dell’altro; è la riscoperta della dignità di
ogni uomo, di ogni donna, di ogni bambino che abita il mondo;
è la riscoperta dell’uomo come valore assoluto, come
vera immagine - in carne e ossa - di Dio sulla terra.
E’ Natale: ricordati cioè scrivi nel tuo cuore che
Dio ti ama. che Dio crede in te. Ma ricordati anche che Natale
non è e non deve essere lo stile di un giorno, ma di ogni
giorno: lo stile dello stupore, della gratitudine, della
fedeltà, della gratuità, della generosità,
del donare e del donarsi. Buon Natale.
notte di Natale
2003
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