PASQUA:
UNA NOTTE ... UN'ALBA


C'è una "notte" nella storia di Gesù ...
è la notte del tradimento
è la notte in cui anche gli amici fuggono
è la notte della solitudine e dei silenzio
è la notte dell'angoscia e delle lacrime
è la notte di una preghiera a un Padre che sembra muto
è la notte dei dolore e della croce
è una notte che sembra senza stelle ...

Ci sono, ci saranno "notti" così anche nella storia di ciascuno di noi...
E' la notte del mistero tremendo, delicato, intimo del dolore
E' la notte delle tante domande senza risposta
E' la notte del "mai più" dell'impotenza

Come ci racconta lo scrittore Elie Wiesel - ebreo che ha vissuto l'orrore dei campi di concentramento nazisti e ha avuto la famiglia distrutta, "passata per il camino":

Nella Notte, io ero contro. lo ho scritto contro Dio, ho protestato, mi sono levato contro Dio. E lo farò ancora domani ... Oggi, io comprendo che la fede può essere anche una fede di rifiuto. Mentre dico "no" a Dio, io gli dico "sì", è perché io dico "no" che dico "sì". lo dico no, io non accetto: Dio e Auschwitz non vanno insieme. Non accetto, e reclamo, esigo una risposta ... Dio nel male? In quale male? E Dio nella sofferenza? In quale sofferenza? lo non so. Non ho risposta. Cerco sempre.

E come ci racconta Anne Philipe nella sua riflessione davanti alla tomba del marito:

Avevamo raggiunto il cimitero ... Mi ricordo del tonfo dei fiori lanciati sulla bara e subito la prima manciata di terra: un rumore sordo, brutale, che terminava in un pianissimo vibrato, quando la terra scorreva sulla cassa. Eravamo soli al mondo, tu coricato e io in piedi. I miei occhi foravano il legno e il piombo. Avrei dato tutto, tutto, veramente tutto per vederti sorgere vivo, per poter passeggiare insieme sulla collina, come avevamo abitudine di fare. Non più di dieci minuti, e poi la morte, lo tortura, qualunque cosa, ma rivederti! Per la prima volta in vita mia volevo l'impossibile. Più tardi, uno dei miei figli mi chiese: 'Tu che puoi tutto, fa' in modo che ritorni un giorno un giomo solo; faremo festa, saremo buoni. Egli vedrà che siamo felici". Dovetti dirgli la mia impotenza; compresi che mio figlio aveva scoperto il significato del "mai più" e che, nemmeno lui, vi si poteva rassegnare.

No, non ci si può, non ci si deve rassegnare ...
Perché l'alba nasce sempre dopo la notte, le gemme spuntano su rami che sembrano morti, le spighe crescono da un seme che marcisce.

Perché c'è un'alba" nella storia di Gesù ...
è l'alba della Resurrezione
è l'alba dell'alleluia
è l'alba di un amore che vince la morte
è l'alba di una speranza rinata
è l'alba di una gioia e di una amicizia ritrovata
è l'alba di un Dio ritrovato come Padre ...

Ci sono, ci saranno "albe" così anche nella storia di ciascuno di noi.
Cristo è risorto ... è la verità della vita di Gesù.
E' il momento della verità per la nostra fede e per la nostra speranza ...
E' un evento, una promessa che supera ogni nostra capacità di immaginazione, che scavalca anche le nostre più ardite speranze.
E' il nostro segreto. Anche se facciamo tanta fatica a vedere oltre, a credere oltre, a sperare oltre ...
Vi auguro di vivere con il "mattino di Pasqua" nel cuore. Come ha scritto un mio maestro splendido e indimenticabile, don Giovanni Moioli:

Signore, che nessun nuovo mattino venga ad illuminare la mia vita senza che il mio pensiero si volga alla tua Resuffezione e senza che in ispirito io vada, coi miei poveri profumi, verso il sepolcro vuoto dell'orto!
Che ogni mattino sia per me mattino di Pasqua!
Che ognuno dei miei risvegli sia un risveglio alla tua presenza vera, un incontro pasquale con Cristo nell'orto, questo Cristo talvolta inatteso.
Che ogni episodio della giornata sia un momento in cui io ti senta chiamarmi per nome, come chiamasti Maria!
Concedimi allora di voltarmi verso di te.
Concedimi con una parola sola ma con tutto il cuore, di rispondere: "Maestro!".

Nella notte pasquale, nella notte della grande veglia, quando il buio sarà sconfitto dalle tante luci e il silenzio sarà sovrastato dal suono festoso di campane e campanelli, per l'annuncio di Cristo risorto, vi auguro, magari tra i brividi e con le lacrime agli occhi, di poter cantare così in cuore:

Ora lasciateci cantare
la tenerezza dell'amore
Ora lasciateci cantare
tutta la forza della vita
Ora lasciateci cantare
tutto la nostra gioia
Ora lasciateci cantare
Cristo risuscitò


 
 
 

l'Informatore parrocchiale, Marzo 1997

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