Come questo angelo noi cristiani siamo chiamati a
credere e a diventare testimoni della risurrezione, messaggeri
forti e dolci di speranza, di vita eterna.
La fede non mi ha consolato della morte di
Letizia.
Piuttosto è stata la sua morte che mi ha fatto dubitare
della fede.
E mi sono reso conto che tutto il mondo vive questo dubbio
disperato.
Solo la vita eterna è importante.
Il cristiano è al mondo per dire questa parola.
Che sarà una domanda o una preghiera.
Ma questo deve essere: il resto il mondo lo sa a memoria.
Solo la speranza di non morire giustifica l'esistenza delle
Chiese e la predicazione dei Vangelo.
Lo speranza di non morire, che ogni cristiano si porta dentro
come una donna incinta.
(Luigi Accattoli, La speranza di non morire)
... il dubbio disperato, il grande forse te li porti
dentro sempre, non ti abbandonano mai.
Eppure, incrollabile, si fa strada lo splendido dono di una
speranza inattesa che buca il buio della morte: la Pasqua. La
Pasqua di Gesù. La nostra Pasqua. Il passaggio dalla morte
alla vita.
Così mi ha scritto una persona amica:
Donna, perché piangi?
E' l'ingiusto dolore.
Che torchia.
E' la crudele impotenza.
Che oscura, che annienta.
E' la morte.
Che nasconde, che divide, che strappa.
Lascia che pianga.
Anche Tu l'hai fatto.
Per un amico.
E sulla Tua croce.
Donna, perché piangi?
La musica è dissolta.
La gioia interrotta.
La speranza curvata.
Lascia che pianga.
Anche Tu l'hai fatto.
Provando l'abbandono.
Donna, perché piangi?
Lascia che pianga
ma Tu raccogli
queste lacrime
e fanne preghiera.
Accarezza i solchi feriti.
Ascolterò il silenzio.
Guarderò il buio.
E sentirò una voce:
non siamo qui,
siamo risorti.
E canterò
un canto nuovo.
E' quello che vi auguro in questo Pasqua: un canto
nuovo, colmo di indistruttibile speranza, di forza inaudita. Un
canto che può nascere dalle lacrime.
A S. Galgano in Toscana c'è un'abbazia a cielo aperto ...
dovrebbe capitare così a Pasqua, a ogni Messa: riuscire a
intravvedere il cielo, "bucando" la pesantezza di ogni
cupola...
Nella chiesa di Montepulciano è stato girato un famoso film:
"Il paziente inglese". Lì, in quella chiesa ho ricordato una
sua splendida sequenza. Un soldato inglese conduce l'infermiera
di cui è innamorato proprio lì e, con una carrucola, la
issa in alto, la fa dondolare, per farle ammirare da vicino i
meravigliosi affreschi. E' una danza, è una gioia.
Contagiose.
Se anche noi riuscissimo ad avvicinare al Vangelo, a Cristo con
la stessa gioia, con lo stesso stupore, con la stessa fantasia
... sarebbe Pasqua! Già oggi.
l'informatore parrocchiale marzo 2002

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