Omelia della VEGLIA PASQUALE
SABATO 10 APRILE 2004

Finalmente siamo arrivati al cuore, al vertice dell’anno
liturgico: la veglia pasquale.
La Chiesa con questa veglia ci annuncia il fatto più
sconvolgente della storia: Gesù risorto, la meraviglia delle meraviglie
operate da Dio.
Così canta la liturgia bizantina:
Ogni uomo fedele e amico di Dio
gioisce per questa bella e luminosa solennità.
Se qualcuno ha tardato fino all’ora nona,
s’accosti senza esitare.
Se è giunto solo all’undicesima ora,
non si vergogni della sua lentezza,
perché il Signore è generoso e riceve l’ultimo come il
primo.
Fa misericordia a quello e colma di grazia questo.
Primi e ultimi, ricevete la ricompensa!
Voi che avete digiunato e voi che non l’avete fatto, oggi
gioite!
Gioite al banchetto della fede.
Nessuno deplori la sua povertà,
perché il regno è giunto per tutti.
Nessuno si lamenti delle sue colpe,
perché il perdono è sorto dal sepolcro.
Cristo è risorto dai morti,
primizia di quelli che si sono addormentati.
Cristo è risorto ed ecco che regna la vita.
Tutto sembrava finire: eravamo di fronte ad una tomba; le
donne, di buon mattino, si recano al sepolcro portando con sé gli aromi - segno
della loro rassegnazione e della cura amorosa per il cadavere di Gesù -, ma,
entrate nel sepolcro, non trovano il corpo di Gesù, bensì una parola di
rivelazione, di illuminazione:
Ma l’angelo disse alle donne: "Non abbiate paura,
voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. E’ risorto, come aveva
detto (Mt 28, 5-6)
Il messaggio di questa notte è straordinario, è
sconvolgente.
Siamo di fronte al caso serio della storia, al bivio tra
incredulità e fede.
Non è facile dimenticare un testo di Bertold Brecht
Non vi fate sedurre:non esiste ritorno.
Altro mattino non verrà.
Morite con tutte le bestie e non c’è niente, dopo.
La nostra presenza dice che ci siamo lasciati sedurre dal
mattino di Pasqua, da Gesù risorto.
Mi soffermo su due annunci meravigliosi che ci regala la
Pasqua :
1. GESU’ E’ RISORTO
Scrive don Gianfranco Bottoni
"Ma cosa è quella croce che porti al collo?"
"E’ il simbolo di Taizé".
Lo fisso e improvvisamente vi scorgo i lineamenti
stilizzati di una colomba con le ali dispiegate…Vado un po’ in confusione
e chiedo: "E’ una croce o una colomba?"
Il giovane sorride. "E’ l’annuncio cristiano della
Pasqua!" – mi spiega – "cioè quello che a prima vista appare
croce e fallimento è in realtà vita e salvezza: la colomba è simbolo di
pace e di vita, simbolo dello Spirito del Risorto".
Era come se d’improvviso una luce folgorasse la vista.
La Pasqua non è la successione di due avvenimenti tra loro
accostati: prima il venerdì santo e poi il mattino di Pasqua.
Compresi la Pasqua come un unico evento, un unico mistero.
Gesù, il Crocefisso, è risorto. Gesù è presente
stanotte tra noi perché ha vinto la morte.
La veglia che stiamo celebrando è sacramento della Pasqua
di Gesù, cioè rende presente la Pasqua di Gesù, la sua morte, la sua
resurrezione. Noi siamo chiamati questa notte a un rapporto personale con
Cristo risorto. Questa è la fede: incontro con Lui, relazione e amicizia con
Lui, passione per Lui, vivere con Lui, per Lui e come Lui.
2. GESU’ TI DONA LA SUA VITA
In questa veglia, in questa Eucarestia incontriamo il
Vivente.
Tu puoi partecipare alla vita di Gesù risorto perché
Lui, in questa Eucarestia, in questa liturgia – se tu vuoi – ti dona la sua
vita, la vita divina, la vita eterna (cfr Battesimi nella veglia pasquale)
Gesù risorto ti dona una vita non meno che eterna
E’ Pasqua: i tuoi morti sono vivi, ricordalo, ricordali,
pregali.
Oggi è la festa dei nostri morti. A novembre c’è
"il giorno dei morti", il 2 novembre. Eppure a pensarci bene, sarebbe
questo il loro giorno. Non il giorno dei morti, dei dormienti, ma dei viventi,
dei risorti in Cristo, dei risvegliati dal sonno come ci ricorda il bellissimo
racconto della Resurrezione della figlia di Giairo.
Indimenticabile quel versetto 5, 39 di Marco "La
fanciulla non è morta, ma dorme" e poi quel potentissimo "Talità
Kum" che significa "Fanciulla, io ti dico, alzati" (Mc
5, 41)
Gesù risorto ti dona il suo Spirito
Ti dona il suo Spirito, ti fa capace di vivere come Lui
Morivo con te sulla croce, oggi con te rivivo.
Con te dividevo la tomba, oggi con te risorgo.
(Coro alla spezzare del Pane di Giovanni Damasceno)
No quindi al pessimismo e alla rassegnazione.
Una leggenda racconta che due bambini stavano pattinando su
un lago congelato.
Era un pomeriggio nuvoloso e freddo e i bambini giocavano
senza preoccupazione.
All’improvviso il ghiaccio si ruppe e uno dei due bambini
cadde nell’acqua.
L’altro bambino vedendo che il suo amico stava annegando
sotto il ghiaccio, prese una pietra e cominciò a colpire sopra con tutte le
sue forze, riuscendo a romperlo e a salvare il suo amico.
Quando i pompieri arrivarono e videro quello che era
successo, domandarono al bambino: "Come sei riuscito a fare questo?"
E’ impossibile che tu abbia rotto il ghiaccio con questa
pietra e con mani così piccole!
Nello stesso istante apparve un vecchio e disse: "Io
so come ha fatto".
Tutti domandarono: "Come"?
E il vecchio rispose: "Non c’era nessuno intorno a
sé per dirgli che non poteva farcela!".(Albert Einstein)
Torniamo allora alle nostre case, alla vita di ogni giorno
avendo fatto Pasqua, arricchiti cioè fatti ricchi di voglia di vivere, di
credere, di amare, di sperare, di rendere più bello e più giusto il nostro
mondo senza mai dimenticare un testo ebraico ricco di sapienza e di ironia
Un discepolo chiese al maestro:
"Rabbi, perché i buoni soffrono più dei
cattivi?"
Rispose il maestro: "Ascoltami. Un contadino aveva
due buoi: uno robusto, l'altro debole. A quale mette il giogo?".
"Certamente a quello forte".
Concluse il Rabbi: "Così fa il Misericordioso, che
benedetto sia!
Per tirare avanti il mondo, mette il giogo ai
buoni".
Buona Pasqua!

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