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IL GIGANTESCO SEGRETO DEI CRISTIANI
febbraio 2010
Ci sono le stagioni dell'anno e le stagioni vita. E ci sono le stagioni liturgiche
... La Chiesa, splendida madre, grande maestra ed educatrice, ci dona la stagione liturgica della
Quaresima, ci invita ogni anno alla Quaresima come luogo in cui vivere la realtà di un incontro, di
una conoscenza, di una accoglienza più vera di Gesù Cristo e del suo Vangelo.
Sì perché la Quaresima va vista anzitutto come una Buona Notizia, come uno straordinario Vangelo,
come un grande annuncio di vita, di speranza, di possibilità concreta di cambiare la nostra vita:
al centro della Quaresima sta Dio e la sua misericordia, sta la Pasqua di Gesù.
Per questo la Quaresima è una vicenda di conversione. È la vicenda di un cristiano e di una
comunità che si lasciano educare, "lacerare", consolare, trasformare da una Parola che
salva, da un Crocefisso Risorto.
Sarà una buona Quaresima se riusciremo ad innamorarci un po’ di più del volto e del cuore di Gesù
di Nazareth. Così, affascinati dalla sua vicenda, dai suoi gesti, dalle sue parole, dovremmo poter
dire: vorrei essere anch'io così, sentire così, agire così, essere libero così, pregare, amare,
perdonare così.
Sarà una buona Quaresima se riusciremo a vivere all’insegna del deserto, della gioia, della
fraternità.
---- IL DESERTO ----
Gli innamorati lo sognano, lo desiderano, lo cercano. E’ il tempo dello stare a tu per
tu, il tempo del cuore a cuore:
Ecco l'attirerò a me,
la condurrò nel deserto
e parlerò al suo cuore.
(Osea 2,16)
Sono le parole dell'amante alla sua amata, sono il desiderio potente e dolce
dell'intimità, dello stare a tu per tu ... Sono le parole che il nostro Signore - come un tempo
con Israele - ci sussurra in Quaresima.
E Dio, come l'amore - e Dio è amore - non lascia mai le persone come le ha trovate: le
illumina, le ispira, le consola, le trasforma, le trasfigura
Vi darò un cuore nuovo,
metterò dentro di voi uno spirito nuovo
toglierò da voi il cuore di pietra
e vi darò un cuore di carne.
(Ezechiele 36,26)
È questo il più grande miracolo che la tenerezza e la forza di Dio sanno inventare. Ed
è solo questo cuore nuovo, questo cuore di carne che ci dona occhi nuovi – occhi di gufo – per
saper scorgere anche nella durezza della vita di ciascuno di noi e nella storia del mondo bagliori
di bellezza e di speranza e che ci dona mani instancabili nella carità.
Quaresima: tempo del "deserto", del fare un po’ di spazio nella nostra vita al silenzio,
alla preghiera, al prendere o riprendere fra le mani il Vangelo, alla scoperta del vero volto di
Gesù di Nazareth, del senso e del segreto della nostra vita.
---- LA GIOIA ----
C’è una tradizione ebraica che invita a tenere in due tasche diverse di un abito due
diversi bigliettini. Sul primo sta scritto: "Ricordati che sei polvere e
cenere". Sull’altro sta scritto: "Ricordati che per te è stato
fatto il mondo". Così è la Quaresima che si apre con un pizzico di cenere versata
sulla nostra testa per richiamarci alla caducità e alla fragilità della vita e che insieme ci
richiama allo splendore dei doni di Dio e a quale grandezza è chiamato il nostro vivere.
Indimenticabile una lettera pastorale di mons. Tonino Bello per la Quaresima dal titolo "La
Quaresima: dalla testa ai piedi".
È un po’ strana la Quaresima, comincia, e io ho
intitolato scrivendo a quelli della mia Diocesi una lettera, "La Quaresima dalla testa ai
piedi".
Dalla testa con quello shampoo della cenere che ci viene fatto il mercoledì delle ceneri e va a
finire ai piedi, alla lavanda dei piedi, perché sapete che dopo la lavanda dei piedi finisce la
Quaresima, ed incomincia il Triduo Pasquale. "Dalla testa ai piedi": un cammino
abbastanza lungo, non il metro e mezzo oppure due metri, quando siamo alti, si tratta di andare
dalla testa propria ai piedi degli altri, quindi un cammino lungo, molto lungo. Cenere e acqua, gli
ingredienti del bucato di una volta. Penitenza, cioè, e servizio.
Ma don Tonino fa notare in maniera acutissima che occorre andare non dalla nostra
testa ai nostri piedi, ma dalla nostra testa ai piedi degli altri. E questo è un cammino
lunghissimo, difficilissimo, perché scrive:
In questo momento di cultura individualistica e
narcisistica il pensare agli altri ci costa molta fatica. Siamo così stanchi ora di sera, sono così
pesanti i rapporti, il cuore in alcune zone è arido e congelato per cui siamo incapaci di guardare
gli altri.
La Quaresima invece è questo cammino verso l’Altro che è Dio, e verso gli altri che
stanno vicino e lontano da noi.
Per questo la cenere che ci è versata sul capo è accompagnata da un caldo e potente invito a
fondare la nostra vita sul Vangelo e a vivere in pienezza : "Convertitevi e
credete al Vangelo".
Una vita fondata sul Vangelo sconfiggerà la "cenere" e darà risposta alla nostra ricerca
di gioia.
La gioia è il gigantesco segreto del cristiano.
(Chesterton)
La gioia è scritta nei sogni di Dio per l’uomo, è scritta in ogni riga del Vangelo e
in tutto ciò a cui ci invita. E’ il "centuplo quaggiù" che ci è promesso.
Per questo noi ci sottoponiamo alla Quaresima "mirando alla gioia": perché siamo certi
che il segreto della gioia sta nel donare e nel donarsi e perché "la vita donata non
muore".
Quaresima: tempo per ritrovare la gioia, la gioia del Vangelo, la gioia di essere cristiani, la
gioia di vivere. Nella conversione al Vangelo.
---- LA FRATERNITA’ ----
Terribili le parole del filosofo Voltaire che così apostrofava i preti:
"A chi predicate la Quaresima, ai ricchi?
Ma se non la fanno mai! ...
Ai poveri? Ma se la fanno tutto l'anno!...".
La Quaresima è tempo di fraternità. E’ il tempo dell’imparare a contrastare la cultura
del consumismo, del superfluo con nuovi stili di vita all’insegna della sobrietà e della
solidarietà, come più volte ci ha richiamato il nostro cardinale Dionigi Tettamanzi:
Soltanto una vita sobria, in ricerca della "giusta misura"
in ogni cosa,
capace di "stili di vita" rinnovati,
liberi dalla logica dello spreco e dall’eccesso,
sa creare gli spazi per una vera solidarietà,
per una accoglienza dell’altro "come se stessi"
Cosi va visto l'invito della Quaresima alla conversione, al digiuno, al magro del
venerdì, perché il risultato di certi digiuni non sia solo l'avere fame...
Se digiunando ti senti eroico, pensa
che i due terzi della popolazione mondiale
sono eroici.
Quaresima: tempo della "rinuncia per", concreta e forte, per la gioia di
tutti.
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Quello con Dio in Quaresima è un incontro che «sconvolge», capovolge, converte:
Quella dei poveri, come quella di Dio
è un’esistenza scomodante.
Sarebbe meglio che Dio non fosse,
sarebbe meglio che i poveri non fossero;
poiché se Dio c’è
la mia vita non può essere la vita che conduco;
se ci sono i poveri,
la mia vita non può essere la vita che conduco.
(don Primo Mazzolari)
Ma questo è la Quaresima. Questo è la vita cristiana.
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