Articoli di PAROLA AMICA

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STUPORE CAMMINI RITORNI

Chagall Il violinista celeste
Chagall Il violinista celeste

giugno-agosto 2012 riga

I mesi di aprile, maggio sono stati per me una straordinaria occasione di incontri, grazie alle celebrazioni delle Messe di 1^ Comunione, delle Cresime, e dei Matrimoni.
Sono occasioni in cui la fede si intreccia con la gioia, lo stupore, la libertà, la rinascita. Occasioni in cui sento ancora più vere queste parole:

Quante vie conducono a Dio? Tante. Quante sono gli uomini.
(card. Ratzinger)

La Chiesa è una casa dai cento portoni
e non ci sono due persone che entrano esattamente dallo stesso angolo
(Chesterton)

Sono occasioni in cui ritrovo e spero di far cogliere tutta la bellezza e la «potenza» di un rito, di gesti che si ripetono ma che non sono mai uguali. Come sanno intuire splendidamente i bambini e gli innamorati che non temono la ripetizione, anzi la cercano, la esigono, la desiderano, la sentono come esperienza essenziale.
Sono occasioni in cui ritrovo e spero di far cogliere tutta la bellezza e la carica di significato dei simboli. Il simbolo indica la parte visibile di una realtà più complessa e, in qualche modo, inafferrabile, invisibile: rimanda, velando e svelando al tempo stesso, a una realtà nascosta. Il simbolo nasconde un oltre, rimanda ad altro...
Sono occasioni in cui ritrovo e spero di far cogliere tutta la bellezza e la capacità trasformante di un Sacramento. I Sacramenti sono i miracoli di Gesù oggi, sono segni che rimandano ma che insieme comunicano, contengono e donano la vita di Dio, la forza di Dio, il perdono di Dio, la tenerezza di Dio, la fedeltà di Dio, la capacità di amare da Dio.
Sono occasioni in cui ritrovo e spero di far cogliere tutta la bellezza della Chiesa come una comunità che innanzitutto riceve, alunna del Vangelo, e che è sempre in cammino – pur tra pesanti cadute - con gli uomini del suo tempo.
Sono occasioni straordinarie di incontri, di relazioni, di sguardi, di sorrisi, di lacrime, di stupore, di gioia, di ritorni, di desideri, di promesse. Per me e per tutti.
Incontrando i bambini per la Messa di 1^ Comunione, i ragazzi per la Cresima, i loro genitori e i fidanzati per il Matrimonio cerco di comunicare loro tutto questo. E insieme, ascoltandoli, ricevo tantissimo da loro. E li ringrazio. Sono incontri che diventano cibo per il cuore e per la fede. Mia e di tutti.
Ai bambini della Messa di 1^ Comunione e ai loro genitori ho raccontato di uno stupendo commento di  don Tonino Bello a un fatto che è capitato anche a me centinaia di volte:

Ieri sera stavo amministrando l'eucarestia, durante la messa solenne, quando si è presentato un papà con la figlioletta in braccio. Il Corpo di Cristo. Amen. E gli ho fatto la comunione.
La bambina allora, che osservava con occhi colmi di stupore, si è rivolta a suo padre e gli ha chiesto: «È buona?».
Sono rimasto letteralmente bruciato da quell'interrogativo. «Sì che è buona l'Eucarestia. Così come è buona la sua Parola. Così come è buona la sua amicizia. Così come è buona la sua croce. Te lo dico io che non posso più resistere senza quell'ostia».

Ai ragazzi della Cresima e ai loro genitori ho raccontato queste parole del card. Dionigi Tettamanzi:

Per usare un paragone, è come quando gli ingegneri della Ferrari hanno progettato il bolide capace di vincere le gare di Formula 1: nei loro computer c´era già tutto, ma nulla ancora si muoveva. Poi, gli operai, i meccanici e i piloti hanno fatto vivere la «rossa di Maranello», che ha cominciato a correre. Ecco, così è la tua Cresima: lo Spirito Santo «fa correre» il Battesimo che hai già ricevuto e ti invita a «pilotarlo» seguendo la strada vincente di Gesù. (Card. Dionigi Tettamanzi)

E dico sempre loro che per parlare dello Spirito Santo, la Bibbia usa il simbolo del fuoco e il simbolo del vento.
Il fuoco è un simbolo molto intenso: ci parla di qualcosa di intoccabile, di trascendente, ma insieme di vicino; il fuoco ci riscalda e ci dà luce. Il fuoco ci parla di un amore forte, vibrante, generoso che arde nel cuore di chi ama, di chi incontra Dio.
Il vento ha a che fare con la libertà, coi sogni, con la speranza: niente è più libero del vento e ha più fantasia del vento. Il vento annulla i confini, elimina le distanze: in un giorno di vento sembra di abitare ai piedi del Resegone...
Celebrare la Cresima è lasciare che lo Spirito, questo fuoco, questo vento entrino dentro di noi e ci diano la «forma» di Gesù, lo stile di Gesù. Senza dimenticare queste splendide parole del card. Carlo Maria Martini:

Lo Spirito Santo non si è mai perso d´animo rispetto al nostro tempo;
al contrario sorride, danza, penetra, investe, avvolge,
arriva anche là dove mai avremmo immaginato.

A chi si sposa dico che è proprio il Sacramento del Matrimonio che «porterà sulle spalle» il loro amore. Sogno con loro il «per sempre». Una strada esaltante anche se complessa che ha bisogno di cibarsi di passione, di infinito stupore, di fantasia, di freschezza, come ci racconta Christiane Singer nel suo libro Del buon uso delle crisi:

Ascoltate la storia che ci racconta Bertold Brecht.
Karl ha una moglie e un´amante. Si reca dalla moglie e sua moglie gli dice: «Ti conosco, so quando hai fame, so quando hai sete, so quando hai sonno, so che cosa ti piace mangiare, so, so, so…». Va a trovare l´amante. E l´amante gli dice: «Non so niente di te. So soltanto che il mio cuore batte quando i tuoi passi si avvicinano».
In ogni istante della nostra esistenza possiamo scegliere di essere la moglie: io so, è così, è colà... ho già fatto brutte esperienze. È già successo. È risaputo. Ma in ogni istante posso essere l´amante. In ogni istante mi è offerta la possibilità di ricominciare da zero. Posso cogliere questa occasione e dirmi: tutto è nuovo…

E sopra ogni altra cosa dico sempre a tutti che tantissimo dipende da noi, dalla qualità della nostra fede, perché la fede è la risposta, la scelta di una persona libera...

Vedi il pianoforte... In questo momento è soltanto un mobile come un altro che utilizziamo per poggiare i biscotti. Mentre diventa quello per cui è stato creato solamente quando qualcuno lo apre e lo suona. Sono le possibilità che nasconde che lo renderanno vivo. Ma chi lo renderà vivo? Sono io perché so che può fare musica. Senza la mia coscienza e la tua coscienza questo povero pianoforte sarebbe sempre condannato a essere un poggiabiscotti. (Edith Stein, dal film «La settima stanza»)

Aprile, maggio, mesi indimenticabili! Grazie!
Spero proprio che, come nel quadro di Chagall «Il violinista celeste» che ho scelto per la copertina di questo numero, i Sacramenti che riceviamo possano essere una meravigliosa finestra aperta per fare entrare in ciascuno di noi il «violinista celeste» con la sua musica, la sua gioia, la sua speranza, i suoi sogni, la sua tenerezza, il suo perdono, la sua audacia...

don Mirko Bellora

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