UNO STRANO PAIO DI OCCHIALI
Folon (1934-2005) Il vedente
settembre 2012
Io sono miope e senza occhiali non potrei fare neanche due passi senza andare a sbattere! Come tutti quelli che portano gli occhiali, quando guardo le cose so che sono le lenti che mi permettono di vedere quel che mi sta attorno grazie alla loro giusta curvatura… Così è con il Vangelo. Cerco di “indossarlo” sempre nella mente e nel cuore e così guardare quel che mi circonda in modo più profondo e chiaro. So che se tengo “addosso” il Vangelo la visione che avrò della realtà sarà più vera e attenta. (Don Giovanni Berti) È con questo “strano” paio di occhiali che auguro a me e a voi di ricominciare un nuovo anno pastorale insieme. Un anno che sarà molto significativo sotto tanti punti di vista: l’Anno della Fede indetto dal nostro papa Benedetto XVI, i 50 anni dall’inizio del Concilio Vaticano II, don Marco Fumagalli e don Cesare Bandera, due nostri nuovi diaconi vimercatesi, l’inizio del quarto anno della nostra comunità pastorale. Con gli occhiali del Vangelo è come se vedessi il mondo, le persone, te stesso, con lo stupore della prima volta. Come ha scritto splendidamente la poetessa Alda Merini: Ma io so che mi ama e ti dirò, anche se tu non ci credi, che si preannuncia sempre con una grande frescura in tutte le membra come se tu ricominciassi a vivere e vedessi il mondo per la prima volta. E questa è la fede, e questo è Lui, che ti cerca per ogni dove anche quando tu ti nascondi per non farti vedere. Siamo cercati, amati, attesi, perdonati, fatti nuovi per questo possiamo sempre ricominciare. Come ricomincia anche il cammino della nostra, mia amata, comunità pastorale. Credo sia un tesoro e che possa davvero fare meraviglie. Più mi radico in questa splendida comunità più mi accorgo di quante persone stupende ci sono e si impegnano. E di quanto, ancora di più, possiamo investire in energie, in fantasia, in progetti comuni. Quasi tutti gli uomini fanno uso solo di una piccolissima porzione della loro coscienza e delle loro risorse spirituali, più o meno come un uomo che contraesse l’abitudine di usare e muovere, del suo intero organismo, solo il dito mignolo. Situazioni di emergenza e di crisi ci dimostrano che possediamo risorse vitali assai superiori a quanto supponessimo. Così pensa il filosofo William James. Faccio mie queste righe le faccio diventare il mio augurio per i nostri progetti comuni futuri. Perché, come dicevo appena arrivato: camminando si apre il cammino. Consapevole che “Il naufragio peggiore è quello di chi non ha nemmeno lasciato il porto”. “Vieni a me con il tuo cuore, ti darò i miei occhi”, dice un proverbio arabo … Vieni a me con il tuo cuore, dice oggi il nostro Signore e Maestro a ciascuno di noi, e ti regalerò uno strano paio di occhiali (come quelli a cui allude il pittore Folon nell’immagine di copertina), ti regalerò uno sguardo nuovo di zecca.
don Mirko Bellora
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