CANTO LO SPIRITO
----- L’Ospite dolce -----
Prima che il mondo avesse luce, scrive la storia sacra, c'era un vento a girare per l'universo buio. Poi arrivò il sole e si riempì la terra. Spuntavano alberi dal suolo e il vento suonava i rami con le note delle foglie. Il mare si faceva allisciare dalla sua brezza e per il piacere gli veniva la superficie a onde. Il cielo era una pagina sconfinata da scrivere con le nuvole. Poi il vento entrò nei corpi e nacquero gli animali e alla fine anche noi. È lui che ci fa vivere. Spinge la sua forza nei polmoni e da lì viene e va un soffio che non dipende da noi, ma da lui, dal vento. Si muove nel nostro respiro anche nel sonno, nella paura, nella felicità, quando non ci pensiamo. Il suo soffio entra senza bussare, esce senza permesso, perché così fa la vita che ci è stata regalata. (Erri De Luca)
Basterebbe prendere fra le mani i Vangeli, le lettere di Paolo, gli Atti degli Apostoli per accorgerci di questa stupefacente e meravigliosa realtà: lo Spirito ci abita!
È Lui l’ispiratore dell’audacia dei discepoli, dei primi cristiani, la forza dei martiri, è Lui che parla, esorta, consiglia, è Lui il consolatore …
È questo ciò che ci ha raccontato la solennità di Pentecoste, la prima domenica di giugno.
Quando lo Spirito entra dentro di noi ci trasforma, ci dà la forma di Gesù, ci dà la fede, la speranza, la misericordia, la stessa capacità di amare e perdonare di Gesù Cristo, ci dà la libertà e la capacità di scegliere secondo il Vangelo e il cuore di Gesù crocefisso e risorto. Lo Spirito in noi sa compiere il vero miracolo, quello di trasformare il nostro cuore: «Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne» (Ez 36,26).
Una splendida strofa dell’inno della liturgia di Compieta dice così: «Ogni affanno si perda nel sonno ristoratore ma vigili il cuore e ti sogni, ospite dolce di chi crede in te». Ospite dolce … ecco lo Spirito, dolcissima presenza che accompagna e consola, come fosse la «carezza di Dio» sui nostri affanni.
Ospite dolce ma insieme esigente e scomodo, perché di Lui si dice che è come «fuoco» e «vento»: il fuoco della passione, il vento della libertà, della fantasia ...
----- L’Altro, gli altri: il volto dello Spirito -----
Se io dico “Padre”, tutti immaginiamo un padre buono con la barba lunga, bianca; sappiamo immaginare il Figlio che fa miracoli … E lo Spirito Santo? Una colomba, vento, fuoco. Tutte cose curiose ma che non sono persone. Eppure lo Spirito Santo è una persona della SS. Trinità e noi non abbiamo immagini di questo personaggio. Già Sant’Agostino poneva la domanda: “Ma come mai lo Spirito Santo non ha un volto personale?”. Nei secoli più tardi, nella Chiesa russa, troviamo un’immagine di questo volto dello Spirito Santo come volto femminile. Ma non è proprio un’immagine comune. Sergej Bulgakov ha studiato questa questione anche a livello biblico e ha scoperto che già nel III-IV secolo i Padri hanno decifrato il motivo della mancanza di immagini dello Spirito Santo: lo Spirito Santo come identità personale è identità che indica l’altro, rivela l’altro, dà precedenza all’altro. Perciò Bulgakov afferma che: “Il volto dello Spirito Santo è l’altro”. Se noi allora non possiamo accedere ad una conoscenza di Dio senza lo Spirito Santo, lo Spirito Santo si presenta a noi proprio come la porta tra Dio e l’uomo. (p. Marko Ivan Rupnik)
Io resto incantato nel guardare ai tanti uomini e alle tante donne di oggi e di sempre che sono stati «sedotti e afferrati» dallo Spirito, questa “porta” fra Dio e l’uomo, una porta che ci apre a Dio e agli altri: quelle persone che sanno vivere, pur nella «notte», con l’impazienza dei profeti e la saggezza dei miti, quelli che sanno scorgere e ci additano l’alba anche dentro un tramonto, quelli che sanno scoprire una luce segreta, un significato ulteriore, quelli che sanno scommettere e sperare oltre l’umanamente prevedibile, quelli che sanno donare e «danzare» la vita, quelli che non si arrendono di fronte alle ingiustizie, quelli che non chiudono gli occhi nell’indifferenza, quelli che sanno vivere generosamente e appassionatamente in apertura di cuore, quelli che sanno sempre inventare nuove vie, quelli che non rinunciano ai sogni …
Lo Spirito Santo irrompa dentro di voi
e vi dia soprattutto il dono del sogno.
Se il mondo oggi va male è perché si sogna poco.
Una Chiesa che non sogna non è Chiesa.
È solo apparato.
Quando preghiamo chiediamo anche tanta capacità di sogno.
(mons. Tonino Bello)
----- Stanze senza porte -----
Dice il Salmo 103: «Mandi il tuo spirito e rinnovi la faccia della terra» … che lo Spirito ci tolga le rughe e faccia risplendere in noi la bellezza della vita cristiana. Ci doni la forza del vento che fa vedere oltre e sa accorciare le distanze; ci doni la passione del fuoco che ci fa capaci di passioni potenti, di legami veri; ci doni la sua fantasia, la sua creatività anche e soprattutto quando tutto sembra essere senza respiro, senza apparente speranza, nella vita personale, ecclesiale, del mondo…
La creatività è essere capaci di uscire da una stanza senza porte.
(Michela Marzano)
È la creatività che ci dona lo Spirito!