Il Battistero di S.Maria del Suffragio
IL NUOVO BATTISTERO
Linaugurazione di un nuovo battistero costituisce, nella storia
di una chiesa, unoccasione straordinaria non solo sotto il profilo religioso e
liturgico - una sorta di nuova fondazione in relazione al significato della rinascita in
Cristo che il battesimo esplicitamente richiama - ma anche da un punto di vista artistico
e architettonico.
In questo senso la parrocchia di Santa Maria del Suffragio inizia un
cammino nuovo, guidato dallattività pastorale del parroco e da lui stesso
immaginato verso la luce e verso la gioia. Limmagine del gufo, cara a don Mirko,
esprime profondamente il senso di questo sguardo nelle tenebre in attesa dellalba.
Il nuovo battistero vuol essere, in tal senso, luminoso e gioioso,
luogo dove lacqua zampilla e richiama quella del Giordano e del Mar Rosso, mentre il
candore del marmo del fonte si diffonde come cono luminoso a riverberare di sé la grande
pala che ha il suo punto focale nellimmagine della Resurrezione di Cristo.
I pochi, ma fondamentali interventi nellarchitettura han saputo
trasformare la cappella di
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Cappella del nuovo Battistero |
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Cristo sulla croce (particolare) |
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Il nuovo battistero |
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destra del transetto nel nuovo polo liturgico, calibrando gli
elementi nuovi con i preesistenti in una spazialità armonica che, va dato atto agli
architetti Antonio e Michele Piva, conferisce una sorta di inedita leggerezza ad una
chiesa molto connotata dallo stile architettonico di riferimento.
Il nuovo fonte battesimale si pone in rapporto cromatico con
laltare, lambone e il reggicero pasquale, sottintendendo un ben più
significativo collegamento.
Il fonte è opera dello scultore Franz De Vecchi, già autore delle
porte bronzee della chiesa. Il marmo candido e il bronzo accostano, in modo simbolicamente
rilevante, il tema geometrico del triangolo - ripreso poi dalla pala del pittore Daniele
Morini - con quello di una figurazione in bronzo esplicitamente riferita a temi evangelici
da leggersi in stretta connessione con il significato del battesimo.
La Samaritana al pozzo ci dice di unacqua viva che
toglierà la sete in eterno; il Sacrificio di Isacco richiama il progetto salvifico
di Dio che riscatta luomo dalla morte, così come il cieco nato suggerisce il
tema delluscita dalle tenebre verso una nuova luce. La resurrezione di Lazzaro,
infine, ha significato strettamente cristologico e anticipa la resurrezione di Cristo. La
scultura svolge morbidamente e incisivamente questi temi in un abile e significativo
traforo che, nel contrasto fra il pieno e il vuoto, vive del riverbero della luce sul
bronzo.
Artisticamente De Vecchi appare non solo allaltezza del difficile compito di
una scultura che si confronta con temi di tanto rilievo religioso e di tanta tradizione
iconoimmagini, ma anche assolutamente capace di reinterpretare il tutto in un linguaggio
autenticamente personale e innovativo, specie in quel gioco equilibrato fra la forza
icastica della geometria - il cono candido, quasi di monumentale astrattezza - e il
fraseggio ritmato e corsivo della narrazione evangelica, di materia forte e morbida
insieme, volta alla percezione di unintensa pietà.
La grande pala di Daniele Morini (circa 8 metri daltezza per 5 di
larghezza) raccoglie il tema lanciato dal cono del fonte, ribaltandolo nel vasto triangolo
che nella parte apicale contiene la figura, ugualmente candida, del Cristo risorto.
Transetto destro -- Cappella battistero
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Il tema della Resurrezione diventa dunque centrale nel nuovo
Battistero del Suffragio, ricollegandosi strettamente alle sculture del fonte. Ma la
lettura dellopera di Morini ci consente di capire lampio contesto iconografico
in cui si colloca il grande Cristo che levita nel triangolo dove le acque del Giordano e
del Mar Rosso si mescolano fra loro in una simbologia nuova che sintetizza tre temi
fondamentali:
quello dellacqua, innanzi tutto, quasi in fluida connessione con
quella del fonte; quello del Battesimo di Cristo nel Giordano e
quello dellEsodo
in Egitto, quando le acque del Mar Rosso si aprono per consentire la fuga al popolo di
Israele, richiudendosi sugli egiziani. Lo sprofondamento di questi ultimi allude alla
discesa negli abissi infernali dove è la dannazione eterna. Nel grande triangolo centrale
della pala i corpi che precipitano si contrappongono a quelli lievitanti degli ebrei
salvati, raffigurati in una sorta di danza sacra che esprime bene il tema della leggerezza
e della gioia.
Tutta la pala è ritmata da questo contrasto fra una parte superiore e
già celeste ed una inferiore dove il senso si inverte, alludendo al contrasto fra la vita
che riscatta dalla morte, in cui invece rovina il mondo.
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